Il Parco Nazionale della Majella è probabilmente uno dei più grandi e famosi d’Italia, che attira turisti e appassionati di natura non solo dal Centro Italia ma da tutto il mondo. Fare escursioni e trekking sulla Majella è indubbiamente una delle esperienze più ricorrenti, ma non è di certo l’unica. Ecco dunque una piccola lista di cose da vedere assolutamente nel Parco!

I trekking più celebri della Majella

Nel Parco della Majella sono disponibili circa 700 chilometri di sentieri e percorsi battuti. Alcuni durano anche pochi minuti e sono affrontabili facilmente anche da famiglie con bambini piccoli, più simili a lunghe passeggiate che a veri e propri trekking (sono circa una ventina); altri sono invece più lunghi e possono richiedere un giorno o più per venire completati.

I tre percorsi più impegnativi hanno una durata di vari giorni e girano ad anello attorno al parco. Sono rispettivamente il Sentiero del Parco, il Sentiero dello Spirito e il Sentiero della Libertà.

Altri percorsi permettono di salire in quota sulla Majella. Si tratta di sentieri meno conosciuti e assolutamente non adatti a tutti gli escursionisti. Per affrontarli è indispensabile essere ben equipaggiati, muoversi con ottimi riferimenti geografici e avere una buona preparazione fisica e psicologica.

I borghi

Tutto il Parco della Majella è punteggiato da borghi e cittadine di straordinario fascino paesaggistico e storico. I più noti sono:

  • Pacentro (a dieci chilometri da Sulmona), dove è possibile visitare anche il Castello di Cantelmo-Candora.
  • San Valentino (vicino Pescara); chi ha la fortuna di visitare la Majella in autunno assisterà alla festa popolare “dei cornuti”, durante la quale per il paese sfila una reliquia consegnata dall’ultimo uomo sposato dell’anno al successivo. La festa finisce con canti, balli popolari e una grande mangiata collettiva.
  • Pettorano sul Gizio (L’Aquila). I fitti boschi che circondano il borgo sono casa di tassi e del maestoso orso marsicano, il re del parco e simbolo del parco. Tramite percorsi guidati e di osservazione è possibile, nella giusta stagione e con molta fortuna, avvistare gli animali nel loro ambiente selvaggio.
  • Serramonacesca (Pescara). In questo borgo è possibile visitare l’Abbazia di San Liberatore, l’Eremo di Sant’Onofrio (che la popolazione considera un luogo magico e dalle potenzialità curative)

Gli eremi

La quiete, il silenzio e la pace dei boschi della Majella hanno convinto per secoli eremiti e pensatori a rifugiarsi nella natura per contemplare e pregare. Non è un caso che in tutti i borghi del parco sia presente almeno un celebre eremo, spesso visitabile con o senza prenotazione.

La tradizione eremitica della Majella è tanto radicata che è possibile trovare tour e gite che si focalizzano esclusivamente su questi edifici, ancora oggi visitati non solamente dai viaggiatori ma dai religiosi in cerca di un po’ di tranquillità contemplativa.

Mangiare e bere

Perché rinunciare alla possibilità di finire la propria vacanza con buon cibo e vino, se ci si trova in Majella? L’Abruzzo è una terra ricchissima di tradizioni popolari secolari, a volte dimenticate. Sarebbe folle perdersi un bicchiere di Montepulciano, un assaggio di olio extravergine di oliva e almeno uno dei piatti tipici della zona:

  • Pallotta cacio e ova (polpette fritte di formaggio e pane raffermo ripassate nel sugo di pomodoro)
  • Arrosticini di pecora o di agnello
  • Legumi in zuppe, vellutate e creme rustiche
  • Braciole di cavallo
  • Il Cif e ciaf, cioè il maiale fritto con aglio e peperone essiccato