Il settore industriale italiano deve fare i conti con quelle che sono le sfide della rivoluzione tecnologica.
La produzione italiana è cambiata e sono mutati anche gli strumenti a disposizione delle aziende. L’obiettivo è, come sempre, stare al passo con i tempi e riuscire a ottimizzare i processi produttivi.
Del resto si ha la necessità di produrre di più e in tempi sempre più ristretti. Proprio per questo motivo si possono sfruttare anche i nuovi strumenti tecnologici.
Industria e nuove tecnologie: cosa succede in Italia
Analizziamo quali sono le nuove tecnologie a disposizione del settore industriale italiano, ponendo l’accento su quelli che sono gli usi che se ne possono fare.
La prima cosa da sottolineare è che il futuro delle aziende passa soprattutto da quelle che sono le necessità che scaturiscono dalla modernità e dalla domanda sempre crescente. Come detto, si ha bisogno di produrre sempre di più e soprattutto è necessario farlo nel minor tempo possibile.
Questo significa che si ha bisogno di nuovi strumenti tecnologici. Per fortuna la modernità porta con sé anche quella che in molti definiscono come rivoluzione tecnologica ed è così che si hanno delle novità che aiutano in questo percorso.
Una delle maggiori innovazioni è la robotica collaborativa. I cobot, come quelli prodotti da Homberger Domotica, sono l’evoluzione dei classici robot che vennero introdotti lo scorso secolo e che già furono un valido supporto per la produzione.
I robot collaborativi (cobot) hanno apportato una serie di migliorie alla produzione, poiché hanno una peculiarità mai vista prima: riescono a condividere lo spazio di lavoro con l’uomo.
Prima, invece, i robot avevano bisogno di una postazione fissa che doveva essere distante dallo spazio di lavoro e anche abbastanza ampia. Tutto questo richiedeva spazi ampi e, soprattutto, la macchina doveva essere programmata e gestita da un operaio. I nuovi robot collaborativi riescono a oltrepassare questi limiti, con una serie di vantaggi non indifferenti.
Cosa sono i cobot e come funzionano
La definizione di cobot ci dice tanto su questo nuovo tipo di macchine che da oltre un decennio stanno diventando sempre più intelligenti e in grado di collaborare con l’uomo nel suo stesso spazio di lavoro.
La robotica collaborativa è il futuro dell’industria italiana poiché permette la tanto agognata ottimizzazione della produzione.
Non solo. Grazie ai cobot gli operai qualificati possono abbandonare delle attività ripetitive e pericolose che possono essere affidate alle macchine. Cosa significa? Maggiore soddisfazione per la forza lavoro, impiegata in attività di maggiore spessore e interesse.
A differenza dei robot, poi, i cobot non sono pericolosi e non mettono a repentaglio la sicurezza sul posto di lavoro. Nello specifico, i cobot si muovono su sei assi e questo permette di non avere bisogno di barriere di sicurezza.
Quando sono nati i robot collaborativi? Questa è senza dubbio una domanda che in tanti si stanno ponendo a fronte di uesta interessante innovazione. Il primo braccio robotico collaborativo venne introdotto più di un decennio fa, grazie a un’intuizione di Universal Robots. Il primo cobot mise immediatamente in luce quelli che sono i vantaggi di questi ultimi e da quel momento fu chiaro di essere dinnanzi a una vera e propria rivoluzione.
Naturalmente nel corso dell’ultimo decennio ci sono state ulteriori migliorie. A richiederle sono i tempi che cambiano, l’incremento demografico e molto altro ancora.
Grazie a queste nuove tecnologie e ai processi produttivi di ultima generazione, oggi in Italia si parla di industria 4.0 o anche di quarta rivoluzione industriale.
La rivoluzione tecnologica, quindi, prende sempre più piede anche in questo settore e aiuta le imprese italiane a rimanere a galla in un mercato sempre più concorrenziale e affollato.
Le aziende stanno puntando sempre più sia sull’innovazione tecnologica che sulla sostenibilità, altro tema molto attuale. Questo anche grazie agli aiuti statali che vengono via via stanziati proprio per supportare la transizione. Le aziende possono, ad esempio, sfruttare il bonus internet per le imprese e molto altro ancora.
A questo punto, però, è necessario rispondere a un quesito molto interessante. I cobot possono togliere lavoro all’uomo? La risposta è negativa. Già con i primi robot si diffondeva questa paura che, tuttavia, è infondata.
Si tratta di lavorare in sinergia, demandando alle macchine dei compiti che potrebbero essere pericolosi per l’incolumità degli operai o troppo faticosi. Naturalmente a seconda del settore variano anche i possibili utilizzi dei cobot, ma di sicuro si tratta di un rapporto di collaborazione e non di sostituzione.