Si sa, il lavoro al giorno d’oggi, purtroppo, è merce rara e, così stando le cose, spesso i datori di lavoro se ne approfittano. Spesso, infatti, i luoghi di lavoro sono  dei microcosmi  di rapporti umani esasperati e quindi il desiderio di voler cambiare perché siamo arrivati al nostro limite è dietro l’angolo.

Lavoro e carriera

Per quanto lavoro e carriera possano sembrare, in alcuni casi, sovrapponibili, è bene definire con chiarezza di che cosa si parla quando si parla di lavoro e quando si parla di carriera:  il lavoro è, forse banalmente, quello che svolgiamo tutti i giorni in cambio di denaro. La carriera, invece, ha più a che fare con il campo, con il settore del nostro lavoro. Ad esempio, se sono un commerciale che vende abbonamenti telefonici, posso cambiare lavoro e diventare un commerciale che vende assicurazioni. Ma, sia in un caso che nell’altro, un commerciale rimango e, quindi, in questo caso, ho cambiato lavoro.

Diverso, invece, è se io sono un interprete o un traduttore e apro un agriturismo. In questo caso ho cambiato completamente il settore in cui sono occupato e, allora, vuol dire che ho cambiato carriera.

Questa precisazione è dovuta perché spesso quando ci diciamo che vogliamo cambiare lavoro è quasi come se utilizzassimo lavoro e carriera in maniera quasi interscambiabile.

Mettere i puntini sulle i

Se quindi vogliamo fare un cambio, dobbiamo essere assolutamente sicuri di che cosa vogliamo cambiare: vogliamo cambiare lavoro perché, magari, non siamo contenti della paga, dei nostri colleghi, dell’ambiente di lavoro o dei nostri responsabili, o vogliamo cambiare completamente carriera perché non ci riconosciamo più in quello che facciamo?

A volte la nostra insoddisfazione professionale e personale deriva, come visto qui, da rapporti di lavoro che, per un motivo o per l’altro, non incontrano le nostre aspettative, ma un cambio di lavoro è, per molti versi, meno impattante rispetto a un cambio di carriera.

A volte, la soluzione alla nostra insoddisfazione si può trovare anche in un lavoro diverso, soluzione, questa, che, senza dubbio, ha un impatto chiaramente diverso rispetto a cambiare completamente ambito di lavoro e in qualche caso anche di vita.

Quali sono gli ostacoli principali

Cambiare lavoro o carriera sono entrambi passi impegnativi anche se, come dicevamo prima, in maniera diversa. Essendo passi così grossi è normale che sentiremo delle resistenze, resistenze che, a seconda dei casi, possono prendere facce diverse. Ad esempio, potremmo considerare il cambio come assolutamente non fattibile, quando, invece, guardando più da vicino la cosa e in maniera più oggettiva, ci renderemmo conto che più che essere impossibile è più che altro scomodo. Impossibile e scomodo sono, chiaramente, due cose ben diverse e, purtroppo, ci diciamo che sono impossibili cose che, nella realtà dei fatti sono solamente scomode.

Inoltre, ci sono numerosissimi studi che indicano che negli ultimi anni la quantità di lavoro disponibile è sicuramente meno rispetto ad epoche precedenti. Questo, purtroppo, fa sì che molti di noi si accontentino del lavoro che hanno non perché sono in realtà contenti e soddisfatti, ma perché si sentono fortunati ad avere un lavoro. Certo, avere un lavoro è una cosa positiva e importantissima, ma non dobbiamo rinunciare al miglioramento della nostra condizione lavorativa solo perché siamo fortunati e dobbiamo per questo ringraziare.

E poi, cosa da non poco conto, c’è la mancanza di conoscenze: certo, chiunque di noi sa che il passaparola è il modo migliore per trovare lavoro, ma sappiamo anche che, spesso, uno degli ostacoli maggiori al cambiamento di lavoro è che non abbiamo nessun appiglio da nessuna parte. È anche per questo che sono nati dei social proprio dedicati al lavoro come, un esempio tra gli altri, Linkedin sul quale abbiamo la possibilità di inserire il nostro curriculum, farlo arrivare a chi di competenza ma, soprattutto, abbiamo la possibilità di intessere rapporti che potrebbero venirci bene per trovare un lavoro migliore.

Una questione di impegno

Possiamo anche trovarci nella migliore condizione possibile e le stelle possono essere allineate perfettamente affinché noi possiamo fare un cambio nella maniera più liscia possibile, ma fintanto che non saremo noi a impegnarci e sporcarci le mani per primi, beh, possiamo stare sicuri che il lavoro, da solo, non verrà mai da noi.

Ed è anche giusto che sia così: la nostra realizzazione personale e professionale parte e passa, prima di tutto, da noi e, quindi, è nostra responsabilità e passa dalla formazione, dal lavoro sul campo e dalla giusta attitudine. Così stando le cose è chiaro, quindi, che dobbiamo essere noi a fare il primo passo e, ricordiamoci, che come dice il proverbio “aiutati, che il ciel ti aiuta” o anche “la fortuna aiuta gli audaci”; come a dire che, sì, in effetti, la fortuna esiste ma dobbiamo essere noi, prima di tutto, a metterci in moto in modo tale che, prima o poi, la fortuna giri anche dalla nostra parte.