Le notizie false sono oramai diffuse e sempre più condivise. Ma nel momento in cui si pubblicano e si condividono, tanto da ledere l’immagine di una persona e/o azienda – che cosa si rischia? Ecco tutto quello che bisogna sapere.

Divulgazione Fake News: cosa fare per capire se è una truffa?

Le Fake News nascono tra le popolazioni antiche e si divulgavano con il passaparola. Anche durante le epoche lontane ledevano le persone, tanto da portarle ad avere una reputazione spregevole agli occhi di chi credeva alla notizia.

E oggi cosa è cambiato? La diffusione della tecnologia e l’avvento del Web hanno fatto in modo che queste notizie raggiungessero gli utenti velocemente, in ogni parte del mondo. La reputazione di una persona o di una azienda può essere messa a dura prova solo con un click e ci sono determinate formule che non fanno riconoscere il falso dal reale.

L’agenzia giornalistica investigativa diretta dal giornalista investigativo J. Nezha   si occupa proprio di questa disciplina. Lo staff si interroga, studia e pone domande alle persone più vicine ai fatti al fine di scoprire se si tratti di una truffa o meno. Non è facile, ma la loro abilità insieme con la professionalità e l’esperienza aiutano a raggiungere l’obiettivo preposto.

Le notizie false vengono quindi confezionate su misura per colpire, in maniera più o meno pesante, una azienda – un brand – una categoria specifica oppure una persona. Denunciare immediatamente una notizia falsa è un primo passo per fermare il fenomeno, passando poi la palla ai professionisti del settore che sapranno come smascherare la truffa dalla A alla Z.

Cosa succede a chi diffonde una notizia falsa che denigra persone e aziende?

Oltre a condividere la notizia falsa, ci sono persone che aggiungono un proprio commento personale offendendo maggiormente la “vittima” della situazione. L’associazione di un attributo non reale oppure offensiva ad una persona o azienda è un atto perseguibile.

La persona che è lesa dalla situazione e dalla notizia divulgata potrà agire in due modalità differenti:

  • Chiedere un risarcimento dei danni
  • Attuare una azione di tipo amministrativo con il Garante Privacy. Lo stesso potrà sanzionare la persona che ha diffuso questo tipo di informazioni. Ancor peggio se le stesse non sono state rimosse oppure corrette entro 15 giorni dalla segnalazione da parte del soggetto leso: in questo caso si potrà agire in maniera più diretta.

Le truffe possono essere di tutte le tipologie. Un esempio? Creare un testo dove si chiedono dei soldi per la beneficenza con un numero falso. In questo caso è un reato ai fini di truffa punito con reclusione sino ai 3 anni e multa che supera i 1.000 Euro.

Le tutele oggi non sono abbastanza e ci saranno nuove leggi che dovranno attuare un processo di difesa doveroso. La libertà di espressione non dovrà essere vietata, ma le notizie non dovranno essere false e ledere persone/aziende: si ricorda che con un solo click la notizia si divulga in ogni parte del mondo in pochi secondi (ed è il primo dei tanti danni di immagine).