Spesso avrai sentito parlare di reati contro la Pubblica Amministrazione, ma sai effettivamente di cosa si tratti? Tutti i reati di questo tipo si suddividono in due grandi categorie: esistono, infatti, i delitti che vengono commessi da pubblici ufficiali contro la Pubblica Amministrazione, e i delitti che invece, vengono commessi da privati a danno della Pubblica Amministrazione.

Nel primo caso, si possono verificare reati come peculato, corruzione e concussione, nel secondo caso, possono essere commessi reati come la violenza e la minaccia ad un pubblico ufficiale, la resistenza allo stesso o l’interruzione di un pubblico ufficiale in servizio.

Vediamo nel dettaglio in cosa consistono tali reati e quali sono le pene previste.

Che differenza c’è tra un pubblico ufficiale e un incaricato di pubblico servizio?

I principali reati che abbiamo accennato in precedenza possono essere commessi ai danni di un pubblico ufficiale o di un incaricato di svolgere un pubblico servizio. Ecco le differenze principali tra le figure:

Il pubblico ufficiale può avere una funzione legislativa, giudiziaria e amministrativa. Rientrano in questa categoria, ad esempio, i carabinieri, gli ufficiali giudiziari, notai, agenti della pubblica sicurezza, magistrati, consulenti tecnici, portalettere, notificatori di Equitalia.

Quando si parla di incaricati a svolgere un pubblico servizio, invece, ci si riferisce ad un’altra categoria professionale. In questo caso, parliamo di impiegati di enti pubblici, custodi di cimiteri, esattori, guardie giurate.

Reati commessi da un pubblico ufficiale

Sono davvero molteplici i reati che possono essere commessi contro la pubblica amministrazione da un pubblico ufficiale. Per scoprire nel dettaglio i reati e le pene previste per ognuno, clicca qui.

In generale, è possibile che si verifichi il reato di Peculato, cioè, l’appropriazione di denaro altrui, che viene punito solitamente con una reclusione da quattro a dieci anni e sei mesi.

Un altro reato ipotizzabile è quello della Malversazione di erogazioni pubbliche: il denaro disponibile non viene destinato alle finalità previste. Si rischia una reclusione che va dai sei mesi ai quattro anni.

C’è poi, l’Indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato, un reato che viene commesso da chi presenta falsi documenti e false dichiarazioni per ottenere finanziamenti, contributi e sovvenzioni. La pena è la reclusione da sei mesi a tre anni.

Può verificarsi anche il reato di Concussione, una vera e propria estorsione commessa da un pubblico ufficiale. Per questo reato la reclusione va dai sei mesi ai dodici anni. Una situazione similare si verifica con il reato di Corruzione per l’esercizio della funzione. In tale ipotesi, la reclusione può andare dai sei mesi ai dieci anni. Infine, possono verificarsi anche reati come l’Abuso di ufficio e il Rifiuto di atti di ufficio (omissione).

Reati commessi da un privato contro la pubblica amministrazione

Abbiamo già detto che, esistono alcuni reati gravi che possono essere commessi anche da un privato ai danni della Pubblica Amministrazione. Tra questi troviamo:

  • Minacce o violenze ad un pubblico ufficiale
  • Resistenza ad un pubblico ufficiale
  • Oltraggio ad un pubblico ufficiale

Per i reati di violenza e minaccia la reclusione può andare dai sei mesi ai cinque anni, stessa cosa per i reati di resistenza. Per quelli relativi all’oltraggio, invece, la reclusione può andare dai sei mesi ai tre anni.