Tra le tante malattie genetiche che possono colpire gli esseri umani, il Morbo di Waldenstrom, anche definito ‘Macroglobulinemia’, è una delle più insidiose. Si tratta di una neoplasia, che rientra quindi nel campo tumorale, ma è rara e sembra avere un’incidenza maggiore negli uomini. In questa breve guida ne approfondiremo alcuni aspetti importanti, come la definizione, la diagnosi, con particolare riferimento alle aspettative di vita.

Morbo di Waldenstrom in breve

Come abbiamo detto, il Morbo di Waldenstrom è una malattia genetica rara, della quale allo stato attuale la scienza non è in grado di stabilire la causa esatta. Sono stati chiamati in causa sia virus che fattori ambientali, anche se per quanto riguarda la patogenesi (cioè la causa primaria della malattia) ci sono diverse ipotesi. Ciò che è certo è che a causa di questa patologia, nel midollo osseo cominciano a moltiplicarsi le cosiddette ‘linfoplasmacellule’. La diagnosi viene fatta naturalmente con analisi approfondite e specifiche, sebbene i primi sintomi che possono manifestarsi riguardano stati generali di astenia o perdita di appetito, nonché emorragie dal naso o problemi di circolazione. Spesso si assiste anche a frequenti mal di testa o stati di sonnolenza che durano a lungo. Per quanto riguarda l’aspettativa di vita, c’è da dire intanto che il morbo colpisce prevalentemente gli uomini ed ha un’incidenza di 4 a 100.000. L’età media di insorgenza è abbastanza elevata, perché si aggira sui 65-70 anni. È infatti una malattia associata all’età senile. La prognosi di questo linfoma ‘non Hodgkin’ è relativamente benevola, considerata l’età di insorgenza, perché si stima che diagnosticata e curata, la patologia lasci al paziente anche 10 anni di vita.

Come diagnosticare il Morbo di Waldenstrom

Come viene effettuata la diagnosi di questo Morbo? Qui sta la particolarità della cosa, che dipende in buona sostanza da quanto il medico è attento al suo paziente. I sintomi classici di insorgenza della patologia infatti potrebbero essere scambiati per degli stati tipici legati all’invecchiamento. Se non ci sono emorragie evidenti, la sonnolenza e l’astenia possono essere sottovalutati. È importante quindi che il medico, che conosce la storia clinica del suo assistito, sappia cogliere i più piccoli segnali. In questo modo potrà prescrivere per il soggetto esami che andranno a valutare l’aumento delle cosiddette ‘immunogobuline monoclonali’. Allo stesso modo si dovrà verificare la presenza eventuale di linfoplasmacellule nel midollo osseo. Importante risulta quindi un completo emocromo, in cui il valore delle immunoglobuline non dovrebbe eccedere il limite di 3 grammi per decilitro di sangue, in assenza di anemia. Come vedi è importante sottoporsi, soprattutto se si è uomini in età a rischio, a controlli periodici, soprattutto se in famiglia ci sono già stati casi simili.

Per approfondire l’argomento vedi:

  • https://www.orpha.net/consor/cgi-bin/OC_Exp.php?lng=IT&Expert=33226
  • https://www.lmcome.it/malattie-ematologiche/macroglobulinemia-di-waldenstrom/aspettativa-di-vita-macroglobulinemia-di-waldenstrom