Il Bonus Investimenti Mezzogiorno, conosciuto anche come bonus investimenti Sud, consistenti una misura introdotta dallo Stato italiano allo scopo di favorire ed aiutare lo sviluppo tecnologico e l’innovazione delle imprese che decidono di aprire in Sud Italia. Scopo di questo provvedimento è quello di aiutare gli imprenditori che decidono di investire nei territori del Sud.
Prorogato anche nel corso del 2021, questo bonus investimenti consiste di un credito di imposta che è accessibile degli investimenti effettuati dal 1 gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2021, se effettuati in sud Italia; dal 7 aprile 2018 al 31 dicembre 2020 per investimenti nei comuni dell’Abruzzo, Marche e Lazio ed Umbria, colpiti da eventi sismici dopo il 2016, e nelle Zone Economiche Speciali (ZES).
L’obiettivo di questo contributo statale è quello di agevolare di supportare le imprese che intendono investire nelle regioni del sud Italia, facilitando così la creazione di nuovi posti di lavoro e l’innovazione aziendale. Andiamo a scoprire chi può utilizzare questo bonus ed in che modo.
Chi può usufruire del bonus Mezzogiorno 2021?
Ma chi può usufruire di questo bonus previsto dallo Stato italiano per supportare la crescita e l’innovatività aziendale nel centro-sud Italia?
Ricordiamo che questo tipo di bonus è rivolto solo a coloro che sono titolari di reddito di impresa, e che effettuano un investimento in aree produttive della regione del sud Italia così come identificate all’interno del decreto (ricordiamo che il bonus spetta anche alle regioni colpite dal sisma dopo 2016, in centro Italia). Si può accedere al bonus economico con imprese di qualsiasi natura giuridica, di qualsiasi dimensione, incluse anche quelle del settore agricolo dei trasporti, quindi a prescindere dal settore economico di riferimento.
Il credito d’imposta è del 45% per le piccole imprese, del 35% per le medie imprese infine del 25% per le grandi imprese.
Rientrano all’interno dei beni che possono essere acquistati solo quelli strumentali all’attività di impresa, che fanno parte del ciclo di produzione aziendale, purché siano nuovi, ed inclusi anche i beni acquistati in leasing purché si opti per l’opzione di acquisto. Ricordiamo che questa misura è cumulabile anche con il credito d’imposta 2021, come meglio spiegato in questo post di approfondimento sui bonus incentivi per il sud pubblicato dalla società di consulenza per l’innovazione mareconsulting.net.
Usufruire del credito d’imposta: come si fa
Il modello di comunicazione per poter usufruire del credito d’imposta per gli investimenti nelle regioni del sud Italia e nelle zone colpite dal sisma in centro Italia, anche nelle cosiddette zone economiche speciali, è stato aggiornato e dovrà essere utilizzato nella sua versione nuova a partire dal 31 marzo 2021.
Per poter usufruire di questo credito di imposta è necessario che i soggetti interessati presentino una comunicazione apposita all’agenzia delle entrate, indicando i dati degli investimenti che accedono al bonus e il credito d’imposta per il quale si vuole usufruire di questa agevolazione. L’agenzia delle entrate deve ricevere questa comunicazione in forma telematica, e vi ricordiamo che è possibile utilizzare il credito d’imposta maturato solo attraverso l’istituto della compensazione, per mezzo del modello F24.
Il modello nuovo dovrà esser utilizzato da chi:
- È titolare diretto di impresa e vuole usufruire del credito d’imposta per acquistare nuovi beni strumentali che saranno utilizzati nelle aziende della regione Molise, Abruzzo, Sardegna, Sicilia, Puglia, Campania, Basilicata e Calabria (il cosiddetto credito di imposta per il mezzogiorno).
- Dai soggetti che vogliono usufruire del credito d’imposta per il sisma, destinato agli investimenti produttivi nelle zone del centro Italia colpiti dal sisma del 24 agosto 2016 in su, e per coloro che vogliono fare investimento nelle cosiddette zone economiche speciali (credito d’imposta ZES).