La sindrome di Parry-Romberg è anche nota come emiatrofia facciale progressiva. È una malattia rara e una condizione che inizia nell’infanzia e solitamente colpisce circa metà del viso. In alcuni casi, molto rari entrambi i lati del viso sono interessati.

Come riconoscere i sintomi della sindrome di Parry-Romberg? I sintomi distintivi della Parry-Romberg sono molto diversi da persona a persona e quindi difficili identificarli rapidamente. Nella maggior parte dei casi vanno da lievi a molto gravi.

Il sintomo più comunemente identificato è l’assottigliamento o il restringimento (atrofia) della pelle, dei tessuti molli e in alcuni casi di muscoli fino a interagire con cartilagine e ossa.

Si tratta di una condizione progressiva, i sintomi  andranno a peggiorare con il tempo prima di entrare in una fase stabile e non recuperabile.

Il deteriorarsi dei muscoli e dei tessuti comprende aree intorno a naso, bocca, lingua, occhi, sopracciglia, orecchie e collo.

Ci sono evidenti cambiamenti fisici che spesso includono: l’aspetto di bocca o naso rivolti verso un lato, una area di depressione attorno a guancia, occhi e orecchio; cambiamenti nel colore della pelle; casi di alopecia. Che cosa causa la sindrome di Parry Romberg?

La sindrome di Parry Romberg è complessivamente più comune nelle ragazze. La causa di questa malattia è ancora sconosciuta. Alcuni fattori che si ritiene causino questa malattia includono: infezioni virali o batteriche, malattie autoimmuni, anomalie del sistema nervoso, infiammazione del cervello o delle meningi, un trauma fisico.

Come è possibile curare la sindrome di Parry Romberg?

Ad oggi non esiste una cura e non ci sono trattamenti che possono fermare la progressione della sindrome di Parry Romberg. Potrebbe essere necessaria la chirurgia ricostruttiva o microvascolare per riparare il tessuto sprecato. La tempistica dell’intervento chirurgico è generalmente considerata la migliore dopo l’esaurimento del decorso della malattia e il completamento della crescita facciale. La maggior parte dei chirurghi consiglia un periodo di attesa di uno o due anni prima di procedere con la ricostruzione. Possono essere utili anche innesti muscolari o ossei.