Negli ultimi anni, si parla molto di sostenibilità ambientale legata soprattutto all’introduzione di nuove tecnologie di coltivazione e di produzione di energia elettrica; in Italia, purtroppo, siamo ancora abbastanza indietro per quanto riguarda le possibili strategie da attuare, anche se, a onor del vero, qualche passo in avanti è stato fatto, soprattutto per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici a terra.

La sola posizione geografica del nostro Paese, invidiata da molte altre Nazioni europee, consentirebbe di sfruttare sia l’energia solare che quella eolica in modo ampio e sostenuto garantendo un grosso risparmio e, in alcuni casi, anche un discreto ritorno economico.

Come procedere per l’installazione di un impianto fotovoltaico a terra

Come apprendiamo sul sito terrenifotovoltaico.com , sempre più persone, anche grazie ad una coscienza ecologista sempre più accentuata, propenderebbero per l’installazione di un impianto fotovoltaico a terra in un terreno di loro proprietà da poter usare per produrre energia “pulita” e sostenibile senza dover per forza ricorrere a spese ingenti per l’acquisto di corrente elettrica presso multinazionali spesso poco “green”.

Purtroppo, l’entusiasmo di molti viene spesso frenato dalle spese iniziali che, ahimè, non sono proprio alla portata di tutte le tasche.

Gli impianti fotovoltaici a terra o pannelli solari sono delle strutture a moduli composti da celle di silicio sottoposte a vari trattamenti che ne determinano la funzione finale; grazie ad un sistema di questo tipo, è possibile trasformare l’energia solare in energia elettrica, riducendo in maniera considerevole le emissioni di anidride carbonica nell’aria e nell’ambiente.

Se da un lato il funzionamento tecnico di un pannello solare può risultare complicato, dall’altro il risultato finale è semplicissimo: l’energia prodotta dal sole viene “intrappolata” dalle celle fotovoltaiche che la convertono in energia elettrica da utilizzare  per alimentare le abitazioni private e le realtà industriali.

Per poter procedere con l’installazione di un impianto fotovoltaico a terra che possa soddisfare il proprio fabbisogno energetico e che, inoltre, punti a generare un guadagno costante è importante seguire tutte le procedure previste dalla legge.

La normativa nazionale in fatto di impianti fotovoltaici a terra, incentiva l’installazione di celle solari anche in zone agricole a prescindere dalla situazione di inquinamento ambientale dei terreni destinate ad ospitarle.

Secondo recenti indagini, risulta evidente come il fotovoltaico a terra risulti molto meno intensivo rispetto al passato, producendo un consumo di suolo inferiore secondo quanto stabilito dalla normativa Europea che, almeno secondo le ultime notizie, auspica un azzeramento del consumo del suolo entro il 2050 (quelli appena citati sono dati ufficiali riportati dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA).

Chi possiede terreni che vantano una superficie maggiore di 8 ettari può pensare seriamente di far installare un impianto fotovoltaico a terra per iniziare un vero e proprio business in questo settore. Per coloro che, invece, non possiedono terreni agricoli di famiglia da poter sfruttare per la produzione di energia elettrica, è possibile acquistare o affittare un terreno da adibire al fotovoltaico.

L’installazione di un impianto fotovoltaico a terra, può risultare un buon investimento anche per tutti coloro che possiedono un terreno ma non desiderano coltivarlo; i rendimenti per ettaro ottenibili, infatti, sono molto elevati (si va dai 2000 ai 3000 € all’ettaro).